Bevaio della SS. Trinità

Il Bevaio della SS. Trinità, recentemente restaurato grazie a fondi pubblici, si trova all’ingresso del paese e fu fatto costruire dal Marchese Simone Ventimiglia sulla base di un rettangolo di ben venti metri di lunghezza, con due fontane laterali in pietra da taglio, con quattro orifici che riversano le acque in eleganti coppe di arenario per indi riversarle nella vasca centrale.

Probabilmente fu costruito alla fine del ‘500: infatti, un documento rinvenuto nell’archivio parrocchiale, datato 23 gennaio 1586 – 31 maggio 1587, ci informa che l’università di Geraci ha pagato lo scultore napoletano Pietro de Toczo per la  realizzazione di un bevaio civico, forse proprio il Bevaio della SS. Trinità.

Un prospetto con cornice merlata, che si eleva sul timpano, forma ordine con le due piramidali sommità delle fontane. Sulla facciata di ciascuna piramide vi è uno stemma con tre strisce orizzontali e tre stelle, sottostanti a questi due mascheroni. Sicuramente si tratta di uno stemma raffigurante le “Tre Contee Normanne” e le tre stelle hanno sostituito i tre fiori originari.

La costruzione sinistra è fiancheggiata da motivi decorativi floreali, quella di destra da un vaso di fiori. La struttura originaria era più elevata.

Da fonte popolare risulta che la struttura fu abbassata nel periodo fascista per renderla funzionale come abbeveratoio per gli animali.

Dentro una cornice in gesso rettangolare c’è lo stemma del nobile Casato dei Ventimiglia, raffigurante un leone rampante che sostiene una spada con le zampe anteriori, mentre le zampe posteriori sono coperte da un elmo.

Tra il Bevaio e il Castello stava una piccola chiesetta detta della “Trinità”, di cui si hanno antiche attestazioni, oggi non più esistente e sostituita dalla “Villetta Comunale”.