Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore

La Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore si trova al centro dell’abitato e si affaccia su Piazza del Popolo. È l’odierna chiesa parrocchiale. In origine, infatti, la Parrocchia aveva sede presso la Chiesa di San Giuliano. La Chiesa Madre cominciò a essere chiesa parrocchiale nel 1460. Dagli atti dell’archivio parrocchiale risulta che la chiesa sarebbe stata consacrata nel 1495 ma è certo che la sua costruzione risalga alla metà del XIV secolo.

Lo stile originario della chiesa, secondo gli studiosi, era quello siculo-arabo-romanico. La chiesa è a tre navate ed è stata ampliata a più riprese. Intorno alla metà del ‘500 acquisì uno stile barocco. I successivi interventi di ampliamento provocarono numerose lesioni che nel 1966 raggiunsero proporzioni tali da minacciare il crollo della chiesa. Nel settembre dello stesso anno la chiesa fu chiusa al culto. I lavori di restauro portarono la struttura all’originaria bellezza. In stile barocco sono rimaste le cappelle laterali. Le finestre, rifatte sullo stile originario, sono diventate 23. Il pavimento è stato rifatto sul modello originario in cotto toscano. L'altare maggiore è stato recentemente sostituito con un blocco di pietra proveniente dalla cava di Geraci, a causa dei danni riportati dall'originale, ricavato da un sarcofago del 1511, prima spostato in sacrestia e ora allocato nella Chiesa di San Giacomo.

La chiesa vede oggi la presenza dell’originale portale ogivale in pietra, di un arco decorativo a sesto acuto, di una bifora, di un rosone e di una torre campanaria, aggiunti in un secondo tempo. Le opere più importanti all’interno sono: nella navata di sinistra, a partire dal basso, acquasantiera in marmo bianco con piedistallo del XVI secolo con al centro la Madonna col Bambino; Statua di S. Lucia del XVII secolo; Statua della Madonna della Neve di fine ‘400, attribuita a Domenico Gagini; Statua di San Pietro, ante 1717, in legno policromo, di ignoto scultore napoletano; Statua della Madonna Immacolata, di ignoto scultore siciliano; Tela del 1797 raffigurante San Alfonso Maria de Liguori; Quadro del XVII secolo che rappresenta la Madonna delle Grazie; Tela raffigurante San Gaetano.

Nella Cappella del Sacramento è presente un altare in marmo policromo del 1782. Nella navata di destra, sempre a partire dal basso, sono presenti: Statua della Madonna delle Mercede, in marmo bianco a fiori oro, dei primi decenni del XVI secolo, attribuita alla scuola del Gagini; Fonte Battesimale in pietra bianca, datato ai primi decenni del ‘500 e attribuito alla bottega di Domenico Gagini; Cappella della Madonna delle Rose, decorata dall’artista siciliano Francesco Lo Cascio nel 1788; Tela della Natività, di Giuseppe de Galbo, del 1788; Tela del 1651 raffigurante la visita della Madonna a S. Elisabetta; Tela del 1781 raffigurante la Madonna del Rosario, circondata da 14 pannelli in legno raffiguranti i misteri del Rosario; Tela raffigurante S. Agata; Tela raffigurante il Purgatorio; Tela raffigurante S. Cristina; Statua di San Giuseppe con Gesù Bambino in legno del 1771, di ignoto scultore napoletano; Statua di Santa Rita; Tela raffigurante la Madonna del Carmelo del 1798.

Nella Cappella dell’Annunziata si trova la Tela dell’Annunciazione, del 1500 circa, di autore ignoto, raffigurante la Madonna in ginocchio che riceve la visita dell’Angelo Gabriele, proveniente dalla Chiesa del Priorato Benedettino della Cava e portata a Geraci nel 1837. Nel Presbiterio si trova la tela dell’Ultima Cena, attribuita al Salerno. Il coro risale alla metà del ‘600 ed è in legno, con pannelli dipinti raffiguranti la Vita della Madonna e la Vita di Gesù, è stato restaurato nel 2010. Nella sacrestia sono presenti le tele raffiguranti alcuni Arcipreti che si sono succeduti dal 1461 ad oggi. Nella chiesa hanno sede la Confraternita del SS. Sacramento e la Congregazione femminile di M. SS. Annunziata. Dalla  sacrestia della Chiesa Madre si accede all’Archivio Parrocchiale e alla cripta dov’è esposto il Tesoro, composto da suppellettili liturgiche d’argento, da numerosi pregevoli paramenti sacri finemente ricamati e dagli ex voto dei fedeli.