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iGeraci early

Le fotografie in bianco e nero non necessariamente ricordano o trasmettono una sensazione di vecchio, il bianco e nero trasmette una sensazione di tranquillità, di calma e di eleganza.

Le foto in bianco e nero hanno quel qualcosa in più che una foto a colori non trasmette. L’assenza dei colori da più spessore all’immagine e all’attimo fotografato. Si accentuano i contrasti di luminosità rendendo la foto più profonda. Viene immortalata una scena rendendola eterna, difficilmente uno scatto in bianco e nero può essere banale qualsiasi foto essa sia.

A volte i colori non sono in armonia tra di loro, il bianco e nero cancella questa disarmonia e lascia all’osservatore la fantasia di abbinare i colori secondo la sua sensibilità.

In questo Album, raggrupperò una serie di foto su Geraci Siculo, in Bianco e Nero. Voglio che siate voi a colorarle con la vostra fantasia, con i vostri gusti, nel mentre non dimenticate di rilassarvi. Se questo non basterà non vi resta che venirci a trovare, vi assicuro che troverete quella sensazione di tranquillità e di calma che solo un elegante paese come Geraci vi potrà donare!!

Qualcuno per ricordarci da dove proveniamo, li ha definiti le pietre della nostre fondamenta.

Una carrellata di foto in bianco e nero, che già da soli, hanno il loro perchè. Una raccolta di foto storiche, dal Bevaio della SS. Trinità, ai ruderi del Castello. Dalla SS286 o Urtigghiu. Da Funtana da Madonna passando da Porta Vasana inizio 1900, fino ad arrivare alla Carvaccata degli anni '50.

Tutte insieme, così come meritano, custodite come gioielli, da sfogliare e risfogliare una dopo l'altra, riscoprendo il fascino del tempo che fù. Riscoprendo e ricordando il passaggio degli anni, cercando di migliorare ogni piccolo particolare.

Geraci, di Pietro Chichi      
Vecchio Paese mio quanto sei bello
arrampicato in cima alla montagna
vecchia è la storia del Castello
Che domina tutta la montagna
   
Vecchio Paese mio quanto mi piaci
io ti ricordo quasi notte e giorno
o Paese mio che sei Geraci
aspettami che un dì farò ritorno
       
Di Bianco sei d'inverno incappucciato
tra le montagne delle Madonie
ora che quel castello è diroccato
sento di te tanta nostalgia
   
Io ti lasciai per cercar lavoro
e lo trovai lontano là in città
ricordo sempre quei lunghi giorni d'oro
ma ho perso la mia libertà
       
che bello respirar quest'area pura
e bere quest'acqua di sorgente
vivere in contatto con la natura
e la tranquillità di questa gente
   
Vorrei tornare qui, mi piange il cuore
dove lasciai la mia gioventù
con come l'edera, dove s'attacca il muore
dove si nasce non si scorda più.
       

 Geraci, di Pietro Chichi. Tratto dal Libro "Verità Edizione Arianna"

 

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