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San Giacomo 2015

Le Manifestazioni di culto, in onore di San Giacomo, così come si svolgevano fino agli anni 1930, risalgono pure al periodo della dominazione spagnola in Sicilia. Infatti in Spagna, il culto per San Giacomo è stato sempre vivo, fin dai tempi apostolici, terra in cui San Giacomo concluse la sua missione apostolica, al punto di essere proclamato Patrono della Spagna.

Ai tempi, il 25 luglio, giorno di San Giacomo, qualche ora dopo la mezzanotte, si celebrava la prima Santa Messa, con grande affluenza di fedeli, che per tutta la notte era solita vegliare, in seguito nella tarda mattinata si celebrava con solennità la seconda Santa Messa.

Quel giorno, il castello assumeva un aspetto suggestivo, determinato dal movimento di Persone che si aggiravano tra i ruderi e che si divertivano al barbaro spettacolo della "tirata ai gaddi" ( gara del tiro ai galletti con sassi ).

Nel pomeriggio aveva luogo la processione, con la statua di San Giacomo, con la bara addobbata con fiori, spighe e con frutti primiticci. Questa processione non si svolgeva solamente per le solite vie del paese, ma anche per tutte le altre strade urbane compresi vicoli e vicoletti. Processione che si concludeva in nottata.

Il corteo, procedeva con un ordine preciso; due tamburi, uno stendardo, un terzetto musicale composto da violino, un violoncello, ed un contrabasso, due pannelli verdi con fiocchi sormontati da fanali.

Un gruppo di uomini con sacchi ed alcuni membri del Comitato con le tazze, per le offerte in natura ed in denaro, accompagnavano il Simulacro, a cui faceva corona e seguito da un numeroso numero di giovani, che si alternavano sotto la bara.

Le famiglie, raccolte davanti le loro case, erano ben liete di dare la propria offerta le lo più in natura (cereali).

Sull'imbrunire, con l'accensione dei lampioni a petrolio, l'illuminazione veniva integrata dai lumi, esposti nei balconi, e dalla tradizionale fiaccolata, offrendo allo sguardo uno spettacolo veramente suggestivo.

Festeggiamenti San Giacomo 2015

È stata ufficialmente riaperta alla vita liturgica ieri, 30 maggio, la Chiesa di San Giacomo Apostolo di Geraci Siculo.

Risalente al XV secolo, la Chiesa, situata nei pressi del Castello dei Ventimiglia, aveva subito nel tempo pesanti rimaneggiamenti che avevano influito non poco sulla stabilità della copertura, mettendone a rischio la tenuta complessiva e rendendola inagibile. La situazione era poi precipitata irrimediabilmente, con il parziale crollo del tetto, che ha reso necessario e urgente un intervento di ripristino e di consolidamento dello stesso.

I lavori, già completati lo scorso anno, sono stati resi possibili grazie al cospicuo contributo erogato dalla Conferenza Episcopale Italiana, a valere sull’otto per mille dell’Irpef, e ai proventi della raccolta fondi effettuata tra fedeli, benefattori e attività produttive locali. Uno straordinario risultato, raggiunto anche grazie alla stretta collaborazione tra gli organismi della Parrocchia Santa Maria Maggiore, gli uffici della Diocesi di Cefalù, la Soprintendenza competente e i tecnici incaricati delle attività progettuali.

Lo scorso settembre, in occasione della tradizionale festa del Ringraziamento, la statua di San Giacomo, Protettore della cittadina, era già stata riportata in processione nella “sua” Chiesa. In seguito, grazie alla collaborazione di alcuni fedeli della Parrocchia, è stato fatto tutto il necessario per rendere nuovamente fruibile e accogliente la Chiesa.

Ieri sera, quindi, la riapertura del luogo alla vita liturgica, con la celebrazione di una santa Messa, officiata dal Parroco, Don Francesco Sapuppo. La Celebrazione Eucaristica ha dato avvio alla tradizionale Ottava del Corpus Domini, che durante la settimana raggiungerà tutte le Chiese di Geraci. Antonio Anatra

Alcune foto sono di proprietà della Parrocchia Santa Maria Maggiore di Geraci Siculo

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